Bob Noorda: il graphic designer che ha dato forma all’Italia del XX secolo

Quando si pensa alla comunicazione visiva nel Novecento, pochi nomi risuonano con la stessa autorevolezza.
Olandese di nascita, ma milanese d’adozione, Noorda è stato uno dei protagonisti del rinnovamento del design grafico moderno. Con oltre cinquant’anni di carriera, ha segnato profondamente l’identità visiva del trasporto pubblico, dell’editoria e del branding aziendale, sempre con uno stile sobrio, funzionale e profondamente umano.

Le origini: l’Olanda e la scuola di Amsterdam

Bob Noorda nasce ad Amsterdam nel 1927. Cresce in un ambiente stimolante, nella città che fu uno dei cuori pulsanti del razionalismo grafico europeo. Si forma alla prestigiosa IVKNO (Instituut voor Kunstnijverheidsonderwijs), istituto per l’educazione alle arti industriali, dove entra in contatto con il modernismo e le sue declinazioni grafiche: funzionalismo, basic design, tipografia costruttiva e chiarezza comunicativa. Il giovane Noorda si nutre dell’eredità del Bauhaus e del De Stijl, movimenti che fusero arte e funzione, rigore e creatività. Quegli insegnamenti saranno la base del suo approccio: “Il graphic design non deve decorare, ma comunicare”, dirà anni dopo.

Milano: l’incontro con la modernità italiana

Negli anni ’50, Bob Noorda si trasferisce a Milano. La città è in pieno fermento, ricostruzione, crescita economica e una nuova coscienza culturale. Milano sta diventando la capitale del design industriale e grafico italiano, grazie a figure come Bruno Munari, Max Huber, Achille e Pier Giacomo Castiglioni. In questo contesto, Noorda trova terreno fertile per esprimere il suo talento. Nel 1961 è art director alla Pirelli rivoluzionandone la comunicazione. Dal 1962 al 1965 è docente per la società Umanitaria di Milano e insegna progettazione grafica al corso superiore di disegno industriale di Venezia, mentre nel 1963-64 collabora con la Rinascente e Olivetti. Nel 1965 fonda lo studio Unimark International, assieme a Massimo Vignelli e altri colleghi. Lo studio si distingue per un approccio sistematico e razionale al design, con particolare attenzione alla corporate identity. La loro visione è chiara, creare sistemi visivi coerenti, leggibili, riconoscibili. Non è un caso che Noorda venga incaricato, proprio in quegli anni, di uno dei progetti che segnerà per sempre il suo nome nella storia del design.

La metropolitana di Milano: il design come servizio pubblico

Nel 1964 Bob Noorda, in collaborazione con gli architetti Franco Albini e Franca Helg, progetta l’identità visiva della metropolitana di Milano, inaugurata nel 1964 con la linea rossa M1. Creano un sistema basato su un’efficace combinazione di colore (il rosso distintivo della linea 1), tipografia chiara (l’utilizzo dell’Helvetica, un carattere neutrale e leggibile) e pittogrammi essenziali. Il risultato fu un sistema di orientamento semplice, immediato ed elegante, ancora oggi un modello di riferimento internazionale. Questo progetto rappresenta una svolta epocale, per la prima volta in Italia, il design viene applicato a un’infrastruttura pubblica in modo sistemico e funzionale. Le sue soluzioni rendono l’esperienza dei viaggiatori più semplice, intuitiva, ordinata. La metropolitana non è solo un mezzo di trasporto, diventa uno spazio informativo coerente e moderno. Il successo del progetto porta Noorda a lavorare su altre reti metropolitane, come quella di New York (progetto con Unimark) e di São Paulo. Questo lavoro mostra quanto la grafica possa migliorare la vita quotidiana: “Un buon design si nota appena. Un cattivo design è ovunque”, affermerà con il suo consueto spirito pragmatico. Nel 1964 vinsero il premio Compasso d’oro: “per le particolari qualità del coordinamento architettonico e dell’organizzazione della segnaletica delle nuove stazioni della Metropolitana Milanese”.

L’identità visiva come linguaggio aziendale

Oltre alla segnaletica, Noorda ha lasciato anche un’impronta
indelebile nel campo del branding. La sua carriera è costellata di progetti iconici, con una filosofia progettuale incentrata sulla funzionalità e sulla comunicazione efficace.

Ha progettato loghi e sistemi d’identità quali:

  • Biennale di Venezia (1966);
  • Arnoldo Mondadori Editore (1969);
  • Birra Dreher (1970);
  • Agip (1972) il celebre cane a sei zampe fu adattato graficamente da lui;
  • Regione Lombardia (1975) con Bruno Munari, Roberto
  • Sambonet e Pino Tovaglia;
  • Touring Club Italiano (1979);
  • Ermenegildo Zegna (1980);
  • Feltrinelli (1981) con Salvatore Gregorietti;
  • Algida (1983);
  • Coop (1985);
  • Ariston (1991);
  • Enel (1997);
  • Aci (2005);

e molti altri.

In tutti questi progetti, Noorda adotta un approccio metodico, la marca non è un semplice simbolo, ma un sistema di comunicazione coerente, fatto di tipografie, colori, spazi bianchi, proporzioni. La sua capacità di “pensare per sistemi” lo rende un punto di riferimento per generazioni di designer.

L’insegnamento e l’eredità

Oltre alla sua attività professionale, Noorda ha avuto un ruolo centrale nella formazione dei designer italiani. Ha insegnato per anni alla Scuola Politecnica di Design di Milano e in altre importanti istituzioni. Il suo approccio era severo, ma generoso, così da a trasmettere la responsabilità etica del mestiere del grafico. Il suo stile, essenziale e funzionale, ha influenzato profondamente il design italiano, portando una ventata di rigore nordico in un contesto a volte ancora legato all’ornamento. La sua eredità si sente ancora oggi, non solo nei loghi e nella segnaletica che continuano a funzionare, ma anche nell’approccio al progetto grafico come atto di chiarezza, servizio e intelligenza. Bob Noorda ha saputo fondere razionalismo e sensibilità, metodo e visione. Il suo lavoro ci ricorda che il design grafico non è solo questione di estetica, ma di etica della comunicazione. In un mondo sempre più affollato di segni, Noorda ha insegnato a togliere, a semplificare, a costruire ordine dove c’era caos. Come lui stesso dichiarò in un’intervista: “Il mio lavoro non è quello di fare cose belle, ma cose giuste.”

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