Marketing sensoriale: quando vendere diventa un’esperienza
Cos’è il marketing sensoriale
Una breve storia
Sebbene oggi se ne parli molto, il marketing sensoriale non è nato ieri. Già negli anni ’50 alcune aziende avevano intuito il potere dell’ambiente nel vendere, si pensi ai cinema con profumi diffusi in sala per rendere più viva l’esperienza o ai grandi magazzini che iniziavano a curare l’illuminazione e la musica di sottofondo.
Con l’arrivo del marketing esperienziale negli anni ’90, il concetto si è ulteriormente raffinato. Oggi, con tecnologie avanzate e neuroscienze a supporto, il marketing sensoriale è diventato una vera e propria arte.
I cinque sensi nel marketing sensoriale
1. Vista
È il senso più stimolato dal marketing tradizionale. Colori, forme, luci, video, grafiche, tutto è studiato per attirare l’attenzione e trasmettere determinati valori. Ad esempio, il rosso è spesso associato a energia e urgenza, non a caso usato da catene come McDonald’s o Coca-Cola, mentre il blu comunica fiducia e sicurezza, tipico delle banche.
2. Udito
La musica o i suoni di sottofondo possono influenzare il tempo di permanenza in un negozio o l’umore di un cliente. Una musica lenta, ad esempio, può far rallentare il passo degli acquirenti, aumentando il tempo di permanenza e, di conseguenza, la probabilità di acquisto.
Molti brand lavorano anche sul “sound branding”, creando jingle riconoscibili in pochi secondi, come il caratteristico suono di avvio di Netflix.
3. Olfatto
L’olfatto è uno dei sensi più potenti in termini di memoria emotiva.
Un profumo può evocare ricordi passati e suscitare emozioni intense. Marchi come Abercrombie & Fitch sono famosi per aver costruito gran parte della loro identità attorno a un aroma inconfondibile presente in tutti i negozi.
Il marketing olfattivo è particolarmente efficace in hotel, centri commerciali, concessionarie e anche nei supermercati, tipo l’odore di pane appena sfornato in corsia che ha contribuito al successo del brand Lidl.
4. Gusto
Non è riservato solo al settore alimentare. Anche nei negozi di moda o tecnologia, offrire una bevanda può rendere l’esperienza più piacevole e personale. Naturalmente, nel food marketing il gusto è re, assaggi gratuiti, eventi di degustazione, limited edition con nuovi sapori sono tutte strategie di marketing sensoriale basate sul gusto.
5. Tatto
Il tatto trasmette qualità. Toccare un tessuto, sentire il peso di un oggetto, avvertire la texture di un packaging sono esperienze che influenzano la percezione del valore di un prodotto. Nel lusso, la sensazione tattile è fondamentale, si pensi alla pelle morbida di una borsa di alta gamma o alla consistenza di una carta da visita premium.
Esempi di marketing sensoriale di successo
Starbucks: non vende solo caffè, ma un’esperienza fatta di aroma, musica soft, arredi caldi e possibilità di personalizzazione. Il cliente si sente a casa in ogni parte del mondo.
Singapore Airlines: lavora sull’olfatto con una fragranza esclusiva diffusa nelle cabine e sui tessuti, unendo il profumo all’esperienza del volo per creare ricordi positivi.
I benefici del marketing sensoriale
Come iniziare a fare marketing sensoriale
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